Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2012 - (Page 35)

Analisi Morningstar Target Date, antidoto all’inerzia Di Dario Portioli Sono fondi che variano nel tempo la composizione del portafoglio dalle attività più rischiose a quelle conservative. Fondamentale la consulenza. Gli investimenti ai fini previdenziali non sono immuni da alcuni vizi comportamentali che già caratterizzano le scelte dei risparmiatori con riferimento ad altre tipologie di strumenti finanziari. In particolare, numerosi studi (tra gli altri, Ameriks, J. e Zeldes, S. How do household portfolio shares vary with age, 2000, TIAA-CREF Working Paper) danno evidenza di un comportamento noto come status quo bias, ovvero la tendenza a non modificare la linea previdenziale selezionata. In altre parole, all’interno di un piano pensionistico, pur avendo a disposizione diverse alternative, gli investitori tendono a non cambiare la scelta iniziale per effetto di una sostanziale inerzia decisionale. Ciò può portare nel tempo a un divario tra il portafoglio effettivo e quello ottimale. Per affrontare tale limite, numerose società di gestione promuovono fondi “target date”, ovvero strategie che, in modo automatico, variano la ripartizione tra attività rischiose (tipicamente, le azioni) e attività a basso rischio, con il passare del tempo. In tal senso, il risparmiatore non dovrà fare altro che selezionare una linea di investimento che preveda una scadenza coerente con la propria età pensionabile attesa. O, meglio ancora, tra quelle con una scadenza idonea, dovrà opportunamente scegliere quella ottimale sotto il profilo dei costi, dell’esperienza e abilità del team di gestione, della strategia di investimento e della trasparenza. E’ evidente come i fondi “target-date” risolvano alla radice l’inerzia decisionale dei risparmiatori, introducendo dei cambiamenti automatici del profilo di rischio dell’investimento con il passare del tempo. Sotto questo aspetto, dunque, rappresentano senz’altro un progresso. Ciò detto, è legittimo chiedersi se una soluzione unica possa essere davvero adatta a diverse tipologie di risparmiatori, che pur condividono un’eguale età pensionabile attesa. Non conta solo l’età A un esame più attento, infatti, risulta evidente che la sola età pensionabile non catturi tutte le informazioni necessarie per poter prendere scelte consapevoli con riferimento ai propri risparmi previdenziali. Facciamo un esempio: due investitori, A e B, entreranno in pensione nel 2030. Tuttavia, l’investitore A godrà anche di una considerevole pensione pubblica, mentre l’investitore B dovrà contare prevalentemente sui proventi dei suoi risparmi previdenziali. Allo stesso tempo, la base di risparmi già accumulata dall’investitore A copre le spese legate al suo stile di vita in misura superiore rispetto a quanto avviene per l’investitore B. Inoltre, la sicurezza del posto di lavoro per A è ben maggiore di quella per B. Infine, A ha una volontà superiore ad assumere rischio rispetto a B. Queste condizioni sembrano suggerire che, nonostante un’analoga età pensionabile, gli investitori possano avere bisogni diversi dal punto di vista finanziario. In altre parole, è opportuno che i portafogli ottimali siano declinati tenendo conto delle specificità di ciascun risparmiatore. Nell’esempio appena citato, è verosimile che A possa avere una preferenza e una capacità di tollerare maggiore rischi rispetto a B e, dunque, nel suo caso, una più alta esposizione alle azioni nel tempo rappresenta una scelta corretta. Per concludere, strumenti innovativi di investimento, come i fondi target-date, contribuiscono a superare alcuni limiti, soprattutto quelli legati a comportamenti manchevoli dei risparmiatori (come lo “status quo bias” citato in precedenza). D’altra parte, non è possibile rinunciare ad un ulteriore livello di analisi, magari con l’aiuto di un consulente finanziario, per poter individuare portafogli più coerenti con i propri obiettivi. K Dario Portioli è fund analyst di Morningstar Morningstar.it 35 http://www.Morningstar.it

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2012

Morningstar Investor Luglio/Agosto 2012
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L'Editoriale
20 anni, da Amato alla Fornero
Al puzzle europeo manca un pezzo
I fondi pensione indossano la corazza
Il contributivo è per tutti
Nel budget, non scordare il debito
Giovani e donne, pensioni che fatica
Negoziali, la pensione non è un miraggio
Le tasse “amiche”
5 domande a Emanuele Marsiglia
Come investono i Pip
Buone azioni per ritirarsi dalla vita lavorativa
Target Date, antidoto all'inerzia
Bilanciati sotto la lente
Il costo della previdenza complementare

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