Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2012 - (Page 20)

In Primo Piano Giovani e donne, pensione che fatica Di Azzurra Zaglio Chi entra nel mondo del lavoro ha poco da mettere da parte; mentre il gentil sesso ha mediamente stipendi inferiori e vive più a lungo. Qualunque forma pensionistica, secondo la deliberazione della Covip del 16 marzo 2012, intende ottenere, dall’impiego delle risorse affidate, combinazioni di rischio e rendimento efficienti, in un arco temporale coerente con i bisogni previdenziali degli aderenti. Numerose riforme dai primi anni Novanta ad oggi, destinano la pensione pubblica a diventare sempre meno generosa. Ciò impone sin d’ora una riflessione ai futuri pensionati su come progettare il finanziamento dei propri consumi dopo il ritiro dall’attività lavorativa. Sebbene la previdenza complementare negli ultimi anni si sia sviluppata significativamente, soprattutto dopo la riforma del 2007 (d.l. n. 252 del 5/12/2005), il numero delle adesioni non è ancora in equilibrio con il suo potenziale. La quota degli iscritti rimane su valori ridotti, in particolare tra quelle categorie che più necessitano, in prospettiva, di integrare le risorse derivanti dal pilastro pubblico, quali i giovani e i lavoratori autonomi. Parlare di sottoscrizione di una forma di previdenza complementare richiede la preliminare definizione del campo di azione, che nel caso specifico si articola in tre dimensioni: obiettivi del risparmio previdenziale, governance dei fondi pensione stessi e trasparenza verso gli aderenti. Fattori spesso in contrasto tra loro. Magre pensioni Indagini condotte dalla Banca d’Italia circa l’adeguatezza della ricchezza pensionistica delle famiglie, il loro grado di conoscenza di temi finanziari e previdenziali, nonché il grado di avversione al rischio, il tasso di sconto intertemporale e la propensione a convertire in rendita la propria ricchezza al momento del pensionamento, indicano che la ricchezza pensionistica risulta inadeguata per molti settori significativi della popolazione italiana. Tra i lavoratori vi è infatti una scarsa conoscenza delle regole della previdenza complementare e una bassa consapevolezza della propria situazione pensionistica. Questi risultati conducono all’esigenza di potenziare l’opera di informazione al fine di promuovere e aumentare il risparmio previdenziale. Pochi pensano al futuro Un’indagine di Anima Sgr e GfK Eurisko, volta a valutare l’interesse nel sottoscrivere un piano di previdenza integrativa e sondare le cause che portano o meno all’aderenza a questi strumenti, rileva le stesse considerazioni. Pierluigi Giverso, direttore marketing di Anima Sgr, sostiene ci sia un notevole gap, ricco di opportunità su cui si può e si deve intervenire, tra chi potrebbe sottoscrivere un fondo pensione ma non ci pensa e chi già lo fa. Se a domanda generale si chiede ai risparmiatori italiani di elencare i progetti di spesa e di risparmio futuri, il tema della previdenza complementare come opzione spontanea raggiunge solo il 3%. In termini di risparmio è più importante mettere soldi da parte per emergenze e imprevisti (22%) e accumulare un capitale come riserva di sicurezza per il futuro (13%). Se, invece, si fa loro pensare al sistema pensionistico attuale, in particolare, agli strumenti di previdenza complementare per integrare la pensione obbligatoria di base, come fondi pensione chiusi, aperti, piani individuali previdenziali (Pip) allora emergono diversi motivi che possono indurre ad avere una forma di pensione integrativa. Il 41% degli italiani intervistati, in questo caso, aderirebbe. Ma i lavoratori si domandano: in concreto cosa avviene alla mia pensione? Come cambia la decorrenza di quella futura? Quanto perdo dal posticipo della pensione previsto dalla recente ed ennesima riforma della previdenza pubblica, varata con urgenza nel mese di dicembre 2011? La realtà delle singole esperienze non è uniforme e il varo della nuova riforma ha comportato diverse situazioni: alcuni hanno subito ritardi della pensione di diversi anni, altri hanno visto comparire nuove tipologie di pensione anticipata e nuove modalità di conteggio. Però tutti si trovano a dover fare fronte alla revisione continua dei requisiti di pensione che si adatteranno negli anni a 20 Morningstar Investor Luglio / Agosto 2012

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2012

Morningstar Investor Luglio/Agosto 2012
Attualità
Rubriche
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L'Editoriale
20 anni, da Amato alla Fornero
Al puzzle europeo manca un pezzo
I fondi pensione indossano la corazza
Il contributivo è per tutti
Nel budget, non scordare il debito
Giovani e donne, pensioni che fatica
Negoziali, la pensione non è un miraggio
Le tasse “amiche”
5 domande a Emanuele Marsiglia
Come investono i Pip
Buone azioni per ritirarsi dalla vita lavorativa
Target Date, antidoto all'inerzia
Bilanciati sotto la lente
Il costo della previdenza complementare

Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2012

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