Morningstar Investor - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013 - (Page 36)

Analisi Morningstar Corporate bond per dormire sonni tranquilli Di Dave Sekera, CFA La Morningstar European Moat-Focused Credit Pick List include solo le società con un forte vantaggio competitivo. Escluse le aziende che non proteggono gli interessi degli obbligazionisti. La recente fase di mercato, caratterizzata da bassi tassi d’interesse, ha attirato gli investitori verso i corporate bond. L’extrarendimento fornito da queste obbligazioni, però, si accompagna a un profilo di rischio più elevato a causa del pericolo di default dell’emittente, più facile da verificarsi nel caso delle società di capitali piuttosto che degli stati sovrani. Morningstar ha quindi creato l’European Moat-Focused Credit Pick List (vedi la tabella) con l’intento di fornire agli investitori particolarmente avversi al rischio uno strumento, basato sull’analisi di lungo periodo del merito creditizio dell’emittente, che permetta di ridurre l’esposizione al rischio di bancarotta e neutralizzare l’eccessiva volatilità. L’European Moat-Focused Credit Pick List è composto dalle società a cui Morningstar assegna un rating creditizio di investment grade, che presentano solidi fondamentali, un Economic Moat (vantaggio competitivo) medio o ampio e che è destinato a migliorare o a mantenersi stabile (Moat trend stabile o positivo). Da questa lista i nostri analisti escludono gli emittenti per i quali rilevano il rischio che il management della società non sia in grado di proteggere gli interessi degli obbligazionisti o che, comunque, sacrifichi la qualità del credito a vantaggio degli azionisti. 36 Morningstar Investor Gennaio/Febbraio/Marzo 2013 Nel processo di selezione viene data particolare rilevanza alla sicurezza e alla liquidità dei titoli, proprio perché l’obiettivo della ricerca è quello di sostenere le scelte d’investimento dei soggetti particolarmente avversi al rischio. La metodologia Morningstar Morningstar ha iniziato ad assegnare un rating sul merito creditizio degli emittenti di corporate bond nel dicembre del 2009 e ora produce le sue analisi su circa 700 società. Queste valutazioni si basano sulla conoscenza delle società che Morningstar ha maturato grazie alla sua decennale esperienza nell’analisi azionaria. Infatti, esattamente come avviene per quest’ultima, anche la metodologia relativa al rating del credito si basa sulla stima di lungo periodo dei flussi di cassa futuri dell’azienda. Sono quattro le variabili chiave su cui si fondano le valutazioni: 1. il Business Risk è relativo ai rischi specifici dell’azienda e a quelli più generali legati al settore di appartenenza. Tiene conto anche della valutazione del vantaggio competitivo (Economic Moat). 2. il Cash Flow Cushion è il prodotto di una serie di indicatori di lungo periodo, creati da Morningstar e basati sulle previsioni relative ai flussi di cassa e agli obblighi finanziari futuri delle società. 3. il Solvency Score è un sistema di punteggio che misura il livello di indebitamento di un’impresa, la sua liquidità e il suo grado di redditività. 4.il Distance to Default è un modello quantitativo che, sulla base del valore di mercato e della volatilità delle attività presenti nel bilancio della società, stima la probabilità che abbia difficoltà finanziarie. Il rating sul merito creditizio, che è il prodotto della combinazione dei risultati riportati dall’azienda in ognuna delle quattro aree, si fonda, quindi, sull’analisi fondamentale, su una serie di procedure standardizzate, nonché su un set di strumenti di valutazione del rischio finanziario. Cosa fa la differenza: l’Economic moat Quando si parla di rischio aziendale, la valutazione dell’Economic moat (ovvero del vantaggio competitivo) di un’impresa è la variabile chiave. Essa gioca un ruolo fondamentale non solo nel valutare la sua capacità di generare flussi di cassa nel lungo periodo, ma anche nel calcolo effettivo del rating. Economic moat è un termine che usiamo per descrivere la sostenibilità degli utili futuri di una società, dove per utili intendiamo la differenza tra la remunerazione del capitale investito (Roic) e la nostra stima del costo

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

Morningstar Investor Gennaio/Febbraio/Marzo 2013
Attualità
Rubriche
Hanno scritto per noi
L'Editoriale
L'analisi orientata al valore
Grattacapi per gli analisti
La ricerca ai tempi della globalizzazione
Il gestore attivo non segue la moda
Caro azionista, non buttarmi via
Il tecnico non parla come il fondamentale
Panico, nemico degli investitori
L'Oracolo studia e, a volte, si innamora
5 domande al professor Max Otte
Il giusto market timing per il lungo periodo
Un kit di ricerca per gli investitori
Corporate bond per dormire sonni tranquilli
I campioni non vincono in volata
Fondi, quando la medaglia è d'oro zecchino
Come valutare un Etf
Gli indici parlano Morningstar

Morningstar Investor - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

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